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Preghiera. Con le porte aperte e le lampade accese, ecco la prima «Notte dei santuari»

da Avvenire
Porte aperte e lampade accese per la prima edizione della Notte dei santuari. Da questa sera alcuni dei luoghi di culto tra i più raccolti e prediletti del nostro Paese accoglieranno fedeli e visitatori dal tramonto alla mezzanotte, in alcuni casi fino alle prime luci di domenica. Da quelli noti in tutto il mondo come il santuario della Madonna di Pompei, della Vergine nera di Tindari o della Consolata di Torino, fino a quelli che raccontano le radici cristiane di valli e piccoli comuni.
L’appuntamento è una prima assoluta per l’Italia, un incontro tra spiritualità e stupore, con un forte accento sull’esperienza comunitaria e l’accoglienza. La proposta è firmata dall’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, unitamente al Collegamento nazionale dei santuari Italiani e all’Ufficio nazionale Cei per la pastorale delle vocazioni. Circa un centinaio i santuari aperti, in tutte le regioni.
«Un’occasione per accendere una luce sul forte valore simbolico che i santuari hanno per la comunità cristiana e per l’umanità intera – ha indicato il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo –. Come ci ha ricordato papa Francesco nella lettera Sanctuarium in Ecclesia “’i santuari in ogni parte del mondo restano segno peculiare della fede semplice e umile dei credenti, che qui sperimentano in modo profondo la vicinanza di Dio, la tenerezza della Vergine Maria e la compagnia dei santi: un’esperienza di vera spiritualità” – ha proseguito Russo –. Nella notte una luce si accende e chiede di essere seguita. Accompagna in un’esperienza significativa del mistero di Dio, che si manifesta come Colui che sempre ama e perdona. Nonostante la crisi di fede che investe il mondo contemporaneo, questi luoghi vengono ancora percepiti come spazi sacri verso cui andare pellegrini, per trovare un momento di sosta, di silenzio e di contemplazione nella vita spesso frenetica, con la nostalgia di Dio. La Notte dei santuari sia un incontro con le domande dell’uomo, per portare a tutti il Vangelo della gioia, e per la Chiesa un’opportunità per riscoprirsi santuario abitato da Dio in cui Egli compie ancora meraviglie».
Il team organizzatore, a partire dal tema “Come se vedessero l’invisibile”, ha previsto linee guida che troveranno declinazioni molteplici: dall’adorazione eucaristica alle confessioni, dalle visite teologico-artistiche a preghiere per le vocazioni, fino a veglie notturneanimate da giovani, musicisti, corali e biblisti. In comune, la consegna della luce ai fedeli alla fine di ogni percorso.
«Scopriremo di essere attesi in luoghi che Dio stesso si è scelto, manifestandosi con speciali grazie –- ha indicato don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport – per attraversare il buio come anticamera di una nascita, del momento in cui si verrà alla luce».
L’evento è un unicum europeo, tanto più rilevante perché il turismo religioso nel nostro Paese vale oltre 6 milioni di presenze (per il 60% stranieri). In Francia a fine ottobre scorso, nella notte del cambio dell’ora legale le 17 “città-santuario” dell’Esagono (tra cui Lourdes e Lisieux) organizzarono “La 25ª ora”, ma fu evento più limitato. Sullo sfondo la crescente attenzione della Chiesa europea verso la valorizzazione della religiosità popolare e la fede che nasce dall’incontro. Tanto più in luoghidove si intrecciano memoria, devozione e profezia. 

Lavori alla Basilica di Oropa, 2,5 milioni per il recupero: "Creiamo condizioni per la visita del Papa"

Accordo Fondazione Crb-Regione Piemonte per trovare i fondi necessari alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza. Due i milioni già disponibili. "Il 2020 sarà anno storico con l'Incoronazione della Madonna - spiega Vittorio Barazzotto - se dovesse concretizzarsi l'arrivo del Papa dobbiamo essere in grado di accoglierlo nelle migliori condizioni"

Obiettivo 2020, anno in cui il Santuario di Oropa sarà protagonista della quinta secolare Incoronazione della Statua della Madonna, avvenimento che, a partire, dal 1620, accade ogni 100 anni. Un evento che richiamerà migliaia di fedeli e turisti oltre alla possibile suggestiva presenza di Papa Francesco.

L'ACCORDO - La basilica superiore necessita di lavori e, per questo motivo, è stato raggiunto un accordo da 2,5 milioni di euro per la ristrutturazione e messa in sicurezza di uno dei principali attrattori del territorio biellese e regionale. Così, la Regione Piemonte, con la collaborazione di Franco Ferraris e della Fondazione CRB che presiede, sta facendo in modo di reperire i fondi necessari agli interventi anche con l’intervento di altre fondazioni bancarie piemontesi. Due milioni, invece, sono già disponibili. 

A sostenere l'accordo, promosso con il diretto interessamento del governatore Sergio Chiamparino, il consigliere regionale Vittorio Barazzotto. Regione Piemonte metterà a disposizione 800 mila euro in tre anni, i restanti fondi invece proverranno dall’accordo tra fondazioni che sta imbastendo proprio la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. 

"Il 2020, con l’Incoronazione della Madonna, sarà un anno storico per il mondo cattolico - prosegue Barazzotto - Oropa, per il Biellese, è però anche un’importante meta turistica per escursioni, arrampicata, mountain bike, sci, parco avventura e giardino botanico. La conca è un vero e proprio polo che fa convivere spiritualità, turismo religioso e turismo naturalistico. Devo ringraziare il presidente Chiamparino che ne ha sempre colto l’importanza, anche in chiave piemontese e non solo strettamente locale, e ha fatto in modo di creare le condizioni affinché, con un proficuo lavoro di squadra coordinato con passione e metodo dalla Fondazione Crb, si possa raggiungere l’obiettivo. Anche con il sindaco Marco Cavicchioli siamo in accordo sul creare le condizioni che rendano possibile, in un prossimo futuro, poter ospitare a Oropa Papa Francesco e se ciò dovesse concretizzarsi dobbiamo essere in grado di accoglierlo nelle migliori condizioni".

I LAVORI - Dopo le valutazione sulle condizioni della basilica, che non ha evidenziato problemi di natura strutturale, bisognerà intervenire sul rivestimento della cupola, gli interni in marmo, la facciata e le colonne esterne. Le priorità saranno decise in accordo con la Soprintendenza.

newsbiella.it